Dopo varie presentazioni alla stampa ed al pubblico di Venezia, il libro di Serena D’Arbela verrà presentato alla Casa della Memoria e della Storia a Roma (via S. Francesco di Sales, 5) il 5 dicembre 2017 alle ore 17,30.
Il libro “noi due brillanti di rosso” (Cierre edizioni, Verona 2016) è facilmente reperibile nelle librerie specializzate.
Presenterà la FIAP. Moderatore Italo Pattarini, Presidente Fiap Roma-Lazio. Ne parleranno la sottoscritta, Mino Vianello Sociologo docente Università Roma 1, Maria Teresa Sega Presidente Associazione “rESISTENZE”. Sarà presente l’autrice. Nell’ambito della presentazione verrà proiettato un breve filmato sulle opere pittoriche di Valeria D’arbela.
E’ un libro sulla memoria particolare, ambientato a Venezia negli anni della II Guerra Mondiale, raccontata da chi era troppo giovane per poter partecipare alla Resistenza, ma che ardeva dal desiderio di farne parte. Due vite a confronto, l’affetto e l’amore per le arti attraverso una complicità speculare, tanto da divenire un letterario Noidue permanente, che trasmette, in questa limpida scrittura, ancora la baldanza coraggiosa della giovinezza … ma anche lo spirito critico, spietato, rivolto all’Italietta fascista, guardata da due anime gemellari già brillanti di rosso.
Nate nel 1930 e quindi ancora troppo giovani per aver partecipato ad i fatti salienti della resistenza, ma non per vivere in pieno gli anni del dopoguerra, con assoluto e generoso impegno politico ed artistico/letterario. Un esempio della condivisione di tutto, un tutto ritmato da tempi armonici e visioni da angolature diverse, che guardano nella stessa direzione; esperienze legate da un amore per le stesse cose e le stesse predisposizioni. Un libro sorprendente, ricco di emozioni ma anche di riferimenti dettagliati alla Grande storia ed a personaggi che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura, come Giovanna Bemporad, Arnaldo e Sara Momo, Lia Finzi, Gigetta Pagnin e Fioravante, Luigi Nono …
Serena e Valeria frequentano anche gli ambienti artistici che, alla fine della guerra, si trovano a Venezia e fanno parte del gruppo “Corrente” come Birolli, Santomaso, Cassinari, poi Vedova e Pizzinato che, ad un anno dalla liberazione, espongono le Tempere partigiane sulla Resistenza alla Galleria dell’Arco, qui espone i suoi primi dipinti Valeria, appena quindicenne. Alcune di queste figure del libro tratteggiate da Serena, sono descritte in dettaglio da Maria Teresa Sega, in appendice. Tra queste anche gli amati Valeria, la sorella gemella pittrice e Primo De Lazzari, compagno di Serena, scomparso a Roma nel 2016.
Fondamentale un episodio, una cesura, che funge da iniziazione alla vita adulta ed all’impegno politico per le due giovani ragazze.
- Sono trascorsi settant’anni da quel periodo di fuoco, di desideri e di sogni. Ricordo. E’ il 28 aprile 1945 a Venezia. Passa un motoscafo per il Canal Grande. Uomini con l’impermeabile salutano col pugno chiuso. Protagonisti emblematici di una grande storia. Il gesto s’imprime nella mia mente e in quello di Valeria, inseparabili gemelle. “Sono quelli del comitato di Liberazione” dice la mamma. E aggiunge esitante “Sono comunisti”. Noidue affacciate al balcone del nostro palazzo vicino all’imbarcadero di San Silvestro cominciamo a brillare di rosso. Settant’anni fa. Noidue. Il vero protagonista nell’ombra era l’utopia che ci catturava in un’epoca di scelte totali. Non mirava all’avere ma all’essere. Solo un filo separava la vita dalla morte. –
Al centro del libro foto ed immagini salienti; dall’avventuroso avo Gregorio D’Arbela, che fu anche medico del sultano a Zanzibar alla fine dell’800, alle nonne Malvina Schwarz e Ida Mattei Savorgnan, poi la mamma Marcella Mei Gentilucci, il padre Felice, medico all’ospedale Santi Giovanni e Paolo. Infine loro due, le gemelle Valeria e Serena, compaiono in braccio alla loro madre, che le presenta con fierezza; prima bambine felici, poi divenute adolescenti pensierose, rigorosamente con abiti uguali, come usava una volta. Infine, giovani donne impegnate nell’arte e nella politica, prendono strade diverse. Serena sposa Primo De Lazzari in Campidoglio, testimone Enrico Berlinguer, poi parte per Roma, Valeria sposa Ligi Ferrante e parte per Milano. Compare tra le foto dell’inserto Primo De Lazzari, “Bocia”, adolescente ed in tenuta da partigiano, segue la commissione ragazze della Figc con Enrico Berlinguer nel 1953 e altre … infine alcuni disegni di Valeria D’Arbela e di Vellani Marchi.
Difficile fare una sintesi di questo libro, soprattutto dopo aver letto la colta presentazione al libro di Mario Isnenghi – … Quando Serena D’Arbela – anche a nome della gemella Valeria:la metà di Noidue che ora non c’è più – scrive “coloravamo il presente di gioia e di eternità” (pag 76) (…) Muovendo il caleidoscopio settant’anni dopo, l’autrice ha scomposto e ricomposto frammenti di vite, propria, del suo alter-ego e altri, che già avevano dato luogo qualche anno fa a “Siete proprio veri?” (Ed Tracce, Pescara).
Soprattutto dopo aver letto anche l’introduzione di Maria Teresa Sega che, con sensibilità tutta al femminile, si interroga su di un punto nodale del libro:
- Come è possibile che ragazze cresciute in una famiglia colta e liberale, con ascendenze aristocratiche, si infiammino per la rossa bandiera e rivoluzionino le loro vite? Avide di conoscere e curiose del mondo, Serena e Valeria, gemelle dal carattere diverso ma fuse in un soggetto plurale inscindibile (Noidue), osservano incantate la visione di Venezia che si dispiega davanti al balcone della loro abitazione a Rialto: i palazzi illuminati dal sole al tramonto, il balenio dell’acqua nel canale increspata. Ma è il lato oscuro del palazzo ad attrarre la loro attenzione e a suscitare le loro domande, il cortile fangoso e buio abitato da proletarie chine sul mastello e bimbetti che razzolano seminudi: una visione zoliana. La città doppia, luminosa e oscura, fa da sfondo ai loro sogni di bambine e alle inquietudini di adolescenti.
Serena D’arbela nasce a Firenze e vive a Venezia fino al 1962. Poi si trasferisce a Roma dove tuttora abita ed opera. Laureata in Scienze politiche a Padova, traduttrice, giornalista, studiosa dell’immagine filmica e poetica, collabora con quotidiani e numerose riviste d’arte e di cinema, fra le quali ArteCultura e Filmcritica. Ha curato rassegne d’arte cinematografica, monografie, presentazioni di registi e di artisti di arti figurative a Venezia, Roma, Montecatini, Milano. Ha pubblicato: Port Royal di Augustin de Sainte Beuve (ed Sansoni, Firenze 1964 Traduzione); Nuovo cinema polacco: l’inquietudine e lo schermo, da Wajda a Zanussi, Ed Napoleone,Roma, 1981; Messaggi dallo schermo: cinema cecoslovacco degli anni ottanta, Editori Riuniti, Roma; 1986; I Maestri di Praga, Ed ISCA, Milano 1989. Raccolte di poesie: Cercare altre mani, Ed Forma Spazio Pensiero, Avezzano 1979; Variazioni, Grafiche Di Censo, Avezzano 1995; Serenissima, Ed Pangloss Iasillo Grafica srl Roma 1999; Vetro soffiato, selfediz Roma. Nel 2000; Il romanzo Siete proprio veri?, Ed Tracce Pescara. Dal ‘75 collabora come critica cinematografica al periodico dell’ANPI Patria indipendente (anche on line) – web: je ne regrette rien: la vita è sogno – serenadarbela blogspot.com. Ha partecipato con due poesie alla pubblicazione I poeti incontrano la Costituzione, (Ediesse Roma gennaio 2017).
Primo De Lazzari – Nato a Mestre (Venezia) il 23 giugno 1926, giornalista e dirigente della FGCI e dell’ANPI. Col nome di battaglia di “il Bocia” era stato giovanissimo partigiano combattente nella Brigata Garibaldi “Erminio Ferretto”. Dopo la Liberazione De Lazzari ha fatto parte della Direzione della Federazione Giovanile Comunista Italiana e fu segretario regionale della FGCI per il Veneto. È stato anche vicepresidente dell’ANPI di Venezia.
Redattore capo della rivista culturale “Conoscersi”, è stato uno dei redattori della rivista dell’ANPI “Patria indipendente” ed ha scritto numerosi saggi sulla guerra di Liberazione in Italia e all’estero, a cominciare da quello, uscito nel 1977, sulla Resistenza cecoslovacca.
Nel 1981, De Lazzari, ha pubblicato con l’editore Teti una storia di Curiel intitolata “Eugenio Curiel. Al confino e nella lotta di liberazione”. Con l’editore Mursia ha stampato, nel 1996, una “Storia del Fronte della Gioventù nella Resistenza”.
Di De Lazzari, con prefazione di Arrigo Boldrini, è uscito nel 2003 “Le SS italiane”, a cui ha fatto seguito nel 2008, introdotto da Massimo Rendina, “Ragazzi della Resistenza”.
Mino Vianello – Docente emerito di Sociologia economica alla facoltà di statistica dell’Università La Sapienza, Membro onorario della Columbia University, di New York. scrittore, autore di numerosi saggi tra cui Donne e metamorfosi della politica, (con Elena Caramazza) Editori Riuniti, 2001, “ La spada di fuoco”, (Dedalo) “Genere spazio potere” (con Elena Caramazza) “Lo specchio americano” (Mondadori) .Si è particolarmente concentrato con tesi originali sul fenomeno dell’entrata in campo della donna nel panorama del pensiero contemporaneo e dell’azione e sul suo ruolo nella democrazia. Dall’ 1987 fino al 2005 editor della Revue Internationale de Sociologia (Routledge).
Maria Teresa Sega – Storica dei movimenti delle donne in età contemporanea è Presidente dell’Associazione rEsistenze-memoria e storia delle donne in Veneto. Fa parte del coordinamento nazionale donne dell’ Anpi, del direttivo dell’Anpi di Venezia e dell’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea. Di recente è uscito il suo volume Voci di partigiane venete.
FOTO – Copertina del libro, invito e foto storiche di Valeria, Serena e di Primo De Lazzari, nome in codice “Bocia”, adolescente in tenuta da partigiano