Home C'era una volta Albert Jiles, una solida batteria del jazz di New Orleans

Albert Jiles, una solida batteria del jazz di New Orleans

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Il 3 settembre 1964 muore a New Orleans, in Louisiana, il batterista Albert Jiles, uno degli strumentisti più interessanti dell’epoca d’oro del jazz di New Orleans.

Un figlio d’arte

Nato a Thibodeaux, in Louisiana, il 7 novembre 1905 Albert è figlio di Albert sr. e nipote di Clay, due grandi protagonisti della prima generazione jazz. Il giovane Albert si trasferisce a New Orleans con la famiglia attorno al 1915 inizia a suonare la batteria quando ha sedici anni sotto la guida del celebre professor Chaligny, uno dei più quotati insegnanti di musica di New Orleans.

I Crescent City Serenaders

Ottiene il suo primo importante ingaggio nel 1922 nella jazz band di Chris Kelly. L’anno successivo suona con Lawrence Toca, Bili Hamilton e con altri noti leaders. Nel 1931, assieme al trombettista Albert Fernandez, forma una sua orchestra denominata Crescent City Serenaders. Sempre negli anni della depressione suona con le formazioni di Kid Howard e di Isaiah Morgan. Nel dopoguerra suona con Papa Celestin, Kid Clayton, Wooden Joe Nicholas, Israel Gorman, Andrew Morgan, Peter Bocage, ecc., esibendosi regolarmente allo Happy Landing e prendendo anche parte a diverse sedute di incisione.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".