Home C'era una volta Armand’Ary: songo frangesa e vengo da Parigi

Armand’Ary: songo frangesa e vengo da Parigi

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Il 12 luglio 1894 al Circo delle Varietà di Napoli fa il suo debutto Armand’Ary, la prima sciantosa che ottiene un grandissimo successo.

Una francese verace

Nonostante l’impressione Armand’Ary è davvero una francese. Il suo vero nome, infatti è di Marthe Armandary. Il luogo del debutto, l’elegante Caffè Teatro in Via Chiatamone ha un’accogliente sala decorata con stucchi in bianco e oro. Di fronte al palcoscenico ci sono poltrone in velluto rosso mentre i tavolini da caffè sono sistemati nella metà posteriore. Intorno alla sala c’è una fila di palchi. Gli avventori in attesa dello spettacolo o poco interessati possono godere di eleganti salette da gioco e di lettura e un ristorante con separé per evitare incontri sgraditi e inutili curiosità. Per il giorno del debutto della “pariggina” è tutto esaurito. L’attesa è grande. Quando Armand’Ary arriva sul palcoscenico dell’elegante teatro di Via Chiatamone viene accolta da un silenzio quasi innaturale. Lei si muove con un’andatura leggera, quasi scivolando sul suolo. Sempre nel silenzio conquista il centro del proscenio e lancia all’orchestra un segnale quasi impercettibile. Inizia la musica. Lei guarda la platea e in quel momento preciso diventa la regina di Napoli. Briosa ed elegante canta accompagnando la voce con i movimenti del corpo e sembra volare sulle teste degli uomini affascinati.

Un vero fenomeno di massa

È magnetica e seduttiva, è spiritosa e attraente. Il suo sguardo si muove con grande sapienza e ogni spettatore è convinto che quella dea stia cantando solo per lui. In lei la scuola delle Folies Bergére incontra e si salda con le esuberanti notti di Napoli. Quando attacca «Songo frangesa e vengo da Parigi…» la platea va in delirio e sul ritornello l’accompagna in coro agitando cappelli e sventolando fazzoletti. La serata sembra non finire più. I bis si moltiplicano e fra un l’uno e l’altro il palcoscenico si riempie a poco a poco di fiori e omaggi d’ogni genere. È l’inizio di un vero fenomeno di massa. Sera dopo sera la sua popolarità cresce. Armand’Ary conquista tutta Napoli, anche quella che non potrà mai permettersi di assistere a un suo spettacolo. Di lei si parla ovunque, nelle strade, nelle piazze e nei vicoli. Per la gente è diventata l’Armandariola, la prima grande stella del Caffè Concerto.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".