Home C'era una volta Babs Gonzales, specialista di bob scat

Babs Gonzales, specialista di bob scat

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Il 23 gennaio 1980 muore a Newark, nel New Jersey, Babs Gonzales, uno dei grandi specialisti di un modo molto particolare di canto chiamato “bob scat”

Un’affermazione difficile

Nato il 27 ottobre 1919 e registrato all’anagrafe con il nome di Lee Brown ha faticato a lungo prima di affermarsi sulla scena musicale, ingegnandosi in mille lavori compreso l’autista per Errol Flynn. La sua apparizione sulla scena jazzistica avviene in piena era bop, nel 1946, quando forma il Babs Three Bips and a Bop con Rudy Williams al sax, Tadd Dameron al pianoforte, Pee Wee Tinney alla chitarra e canto, Art Phipps al basso, Charles Simon alla batteria. Il gruppo riscuote un buon successo e, prima la Blue Note, nel 1947, poi la Apollo, nel 1949, gli danno la possibilità di incidere una dozzina di brani, tra i quali il celebre Oo-pa pa-da utilizzato tanto spesso da Dizzy Gillespie.

Una formazione leggendaria

Nel 1949 schiera una formazione quasi leggendaria con Benny Green e J.J. Johnson ai tromboni, Julius Watkins al corno francese, Sonny Rollins al sax tenore, Jordan Fordin (un soprannome di Art Pepper) al sax alto, Linton Gardner, Arthur Phipps al basso, Jack the Bear (un soprannome di Jack Parker) alla batteria e incide per la Capitol altri pezzi divenuti famosi come Capitolizing e Professor Bop, che segnano l’esordio discografico del diciannovenne Sonny Rollins, oltre a St. Louis Blues, Real Crazy e Prelude to a Nightmare. Oltre i musicisti già citati, altri grandi jazzmen vengono impiegati da Gonzales: Don Redman, Art Pepper, Wynton Kelly, Herbie Stewart, Budd Johnson, John Collins. Instancabile incide ancora per la London nel 1950 e lavora poi come disc-jockey. Nel 1952 si esibisce con l’orchestra di James Moody e l’anno dopo incide vari brani con Dave Burns alla tromba, Don Cole al trombone, Numa “Pee Wee” More al baritono, Sadik Hakim al piano, Larry Goins al basso e Chink Williams alla batteria.

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".