Home C'era una volta Bruno Rosettani, il cantante che lasciò il posto in banca

Bruno Rosettani, il cantante che lasciò il posto in banca

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Il 19 febbraio 1923 nasce a Porto Sant’Elpidio, in provincia di Ascoli Piceno il cantante Bruno Rosettani.

Cantante per caso

Da ragazzo studia canto e pianoforte ma non pensa proprio che la musica possa diventare l’elemento principale della sua vita. Laureatosi in Economia e Commercio inizia a lavorare in banca. La musica resterebbe una passione e niente più se il destino non ci mettesse lo zampino. Nel 1947 mentre è in un locale notturno in compagnia di alcuni amici il cantante del gruppo che sta suonando si sente male. Un po’ per scherzo lui si offre di sostituirlo. All’esibizione è presente un discografico che, alla fine della serata gli offre una scrittura.

Una scelta di vita

La tentazione è forte e il giovane Bruno questa volta non resiste. Accetta la proposta, si licenzia dalla banca e si trasferisce a Torino dove, nel 1948 inizia a cantare alla radio con l’orchestra di Carlo Savina facendosi apprezzare dal pubblico con la sua voce limpida capace di interpretare efficacemente sia i brani melodici che quelli ritmati. Successivamente passa con le formazioni di Segurini, Cergoli e Ferrari e nel 1955 partecipa al Festival di Sanremo interpretando Era un omino piccino piccino con il Trio Aurora e Clara Iajone e Il primo viaggio con Marisa Colomber. Alla fine dello stesso anno sposa la cantante Mirosa Blengio e negli anni successivi compie numerose tournée all’estero, soprattutto nel continente americano dove gode di una notevole popolarità. Alla fine degli anni Cinquanta fonda una casa editrice musicale e un’etichetta discografica. Muore il 14 ottobre 1991.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".