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Dozza, il borgo medioevale dai muri dipinti

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Dozza

Siamo sulle colline dell’Emilia Romagna, ad una manciata di chilometri ad est di Bologna. Il cielo, plumbeo e capriccioso, regala una pioggia leggera che, timida, sembra confondersi con i primi accenni di nevischio di quest’inverno altalenante. Dozza, che (escludendo la frazione limitrofa di Toscanella) conta da sola poco più di mille abitanti, si rivela a prima vista come una pittoresca galleria d’arte contemporanea a cielo aperto, dove regna il silenzio e il verde incornicia ogni passo.

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Dozza, street art e natura a cielo aperto

Chiamata anche “Dozza imolese” per distinguerla dall’omonima borgata di Bologna, Dozza fa parte di quel circuito di borghi d’Italia più nascosti che, per chi ama le ‘chicche’ del nostro Stivale, non può non essere scoperta. Immersa in un paesaggio di vitigni e dolci colline, che incorniciano il borgo medievale sormontato dalla maestosa Rocca Sforzesca del XIII Secolo, Dozza è un incanto.

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Qui ogni due anni artisti di fama internazionale, tra cui il grande Sassu, Matta e Licata, si danno appuntamento per dare nuova vita ai suoi muri seguendo una tradizione ormai più che ventennale, quella appunto della Biennale del muro dipinto. Affreschi, murales, stucchi e acrilici rendono Dozza un caso unico nel suo genere. Nel paese è stato istituito perfino una sorta di albo dei volontari, al quale qualsiasi cittadino può iscriversi per contribuire col proprio lavoro alla manutenzione della città, da un aiuto alla stessa Biennale fino ad una presenza collaborativa nella conservazione delle aree verdi.

Una visita all’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna

Tappa obbligatoria per tutti gli appassionati dell’enogastronomia in visita a Dozza è l’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, che ha sede proprio della Rocca Sforzesca: un’associazione che coinvolge oltre 250 produttori di vino, aceto balsamico e distillati, enti pubblici e consorzi di tutela. Nata nel 4 ottobre del 1970, l’Enoteca Regionale prende vita da un’originale tesi di laurea di un giovane ragazzo locale che, studiando la vincente idea di fare di Dozza un luogo cardine di promozione di tutti i prodotti tipici della zona, ha attirato in primis l’interesse della Pro Loco e in seguito degli amministratori regionali. Oggi diventato un vero e proprio negozio-museo, dove sono esposte oltre mille etichette regionali dei vitigni autoctoni più pregiati, l’Enoteca Regionale (tutta gestita da sommelier professionisti) non manca di offrire ai suoi visitatori diversi corsi di avvicinamento al vino. Per gli appassionati di Bacco, ogni semestre un produttore fa degustare i suoi vini gratuitamente, mentre tutte le domeniche pomeriggio l’Enoteca garantisce l’apertura fissa del suo wine bar. Oltre alle marmellate più tipiche, la divulgazione della cultura enologica qui non manca di abbracciare anche i vini biologici e bio-dinamici più tipici della zona.

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Festa delle Arzdore, la manifestazione eno-gastronomica più doc di Dozza

A chi visita il borgo medioevale i primi di settembre, Dozza regala un’occasione folkloristica tutta speciale: la Festa Delle Arzdore, da oltre 25 anni un’immancabile evento culinario che si svolge tutti gli anni presso la piazza Zotti di Dozza. Si tratta di un weekend tutto dedicato ai piatti tipici della cucina emiliano-romagnola (e il cui ricavato va devoluto a progetti di beneficenza locali e non). La festa delle Arzdore, termine ripreso dal dialetto emiliano, è uno degli appuntamenti più ricercati e ideati per promuovere l’immagine di Dozza in termini di accoglienza ed ospitalità, e per valorizzare la meravigliosa tradizione gastronomica di tutta la regione Emilia Romagna.