Home C'era una volta Frank Orchard, un trombone della scuola di Chicago

Frank Orchard, un trombone della scuola di Chicago

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Il 21 settembre 1914 nasce a Chicago, nell’Illinois, il trombonista Francis H. Orchard, più conosciuto con il nome di Frank Orchard.

Un misterioso ritiro

Orchard viene avviato da bambino agli studi musicali sotto la guida della madre che è insegnante di musica, perfezionandosi successivamente alla celebre Juilliard University. Prima di dedicarsi a tempo pieno al trombone si cimentato con vari strumenti, quali il violino, il banjo e il basso tuba. Nel 1933 ottiene il suo primo importante ingaggio professionale in seno alla Stanley Melba’s Band. L’idea che la musica diventi un mestiere, però, non lo appassiona per nulla. Per questa ragione decide di ritirarsi. Per alcuni anni se ne sta lontano dalle scene musicali lavorando come commesso e solo all’inizio degli anni Quaranta ritorna improvvisamente alla ribalta esibendosi al Nick’s di New York con la jazz band di Jimmy McPartland.

Il periodo della Commodore e della Brunswick

Suona poi con Bill Reinhardt, Bobby Hackett e Max Kaminsky e a fianco di quest’ultimo registra nel 1944 dei buoni dischi per la Commodore e la Brunswick in cui rivela non poche assonanze stilistiche con Floyd O’Brien, uno dei più quotati trombonisti della scuola di Chicago. Negli anni immediatamente successivi suona con le orchestre di Johnny Morris e di Wingy Manone. Dalla fine degli anni Quaranta è attivissimo a New York come free-lance nell’ambito dei dixielander operanti nell’area newyorkese, prima di trasferirsi a St. Louis e a Dayton dove suona sia con formazioni locali sia alla testa di propri gruppi. Negli anni Sessanta va a New York per suonare con varie orchestre tra e quali quella di Billy Butterfield. Nella seconda metà degli anni Settanta riduce la sua attività. Muore il 27 dicembre 1983.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".