Home C'era una volta Il boogie woogie di Meade Lux Lewis

Il boogie woogie di Meade Lux Lewis

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Il 4 settembre 1905 a Chicago, nell’Illinois, nasce il pianista e compositore Meade Lewis, soprannominato Lux.

Potente nell’uso dei bassi

Pianista fra i più ricchi di linguaggio e potente nell’uso dei bassi, in quella tecnica tutta particolare che prese il nome di boogie woogie, Meade Lux Lewis è rimasto celebre soprattutto per l’interpretazione calda e partecipe che seppe offrire del brano Honky Tonky Train Blues, passato inosservato al tempo della prima incisione, e in seguito rivalutato dal critico John Hammond che lo ritenne giustamente un brano fondamentale per intendere il tipo di fraseggio così particolare espresso da questo stile pianistico. Derivante direttamente dal blues, il boogie woogie di Lewis è un modo particolare di suonare il pianoforte, fondato su onomatopee e rullii molto sensibili. In particolare, l’utilizzazione singolare e diversa della mano sinistra, che traduce la tecnica tradizionale del basso in un contrappunto ricco di armonie pluriformi e di note cangianti, serve in questo stile ad accendere un’atmosfera segreta e struggente cui sembra partecipare una intera orchestra proprio per il sostegno che questo movimento walkin’, deambulante, finisce per determinare.

Condannato a ripetersi

Nello spazio di tale tecnica pianistica, Meade Lux Lewis si muove alla perfezione e con grande sicurezza, conseguendo risultati molto brillanti dal punto di vista musicale e della polifonia influenzando decine di pianisti delle più giovani generazioni, attratti dalla suggestione dell’uragano di note sensitive e impressionistiche provenienti dall’inesorabile rullare dei tasti. Nonostante tutto la vira di Lux non è stata facile. Dopo aver inciso il suo famoso brano per la Paramount nel 1929 viene dimenticato da pubblico e si perde fino a quando anni dopo John Hammond lo ritrova in un garage di Chicago a lavare le macchine dei clienti. Tale circostanza contribuisce a creare un personaggio, e molte foto del tempo lo ritraggono, da solo o in compagnia dei suoi amici, boogiemen come lui, Pete Johnson e Albert Ammons, ricoperto da quella stessa tuta da garagista che usa durante il suo lavoro. Alla fine riprende a suonare anche se gli tocca ripetere infinite volte il suo Honky Tonky Train Blues, per la Decca, la Victor, la Blue Note e la Clef in condizioni diverse e con varianti, aggiunte, tenute che contribuiscono ad alimentarne il mito. Ottimo solista anche sulla celesta, Lewis ha registrato numerosi dischi anche con gruppi di jazzmen tradizionali, in particolare con il quartetto di Edmund Hall. Muore a Minneapolis, in Minnesota, il 7 giugno 1964.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".