Home C'era una volta L’A.A.C.M. (Association for the Advancement of Creative Musicians)

L’A.A.C.M. (Association for the Advancement of Creative Musicians)

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Il 9 maggio 1965 nasce l’A.A.C.M, Association for the Advancement of Creative Musicians, Associazione per la valorizzazione dei musicisti creativi, una struttura destinata a segnare fortemente l’evoluzione del jazz negli anni Sessanta e Settanta.

Educare i giovani musicisti

L’associazione ha sede a Chicago e viene fondata dal pianista e compositore Muhal Richard Abrams, il primo presidente e il più importante e stimolante animatore, dal bassista Malachi Favors, da Jody Christian, Phil Cohran e Steve McCali. Con una struttura simile a quella delle nostre cooperative essa raggruppa alcuni tra i più importanti improvvisatori dell’area di Chicago e ha lo scopo esplicito di «…educare i giovani musicisti e creare una musica di un livello artistico elevato da presentare al grande pubblico in occasione di programmi destinati a valorizzare l’importanza della Musica Creativa; creare una atmosfera stimolante per favorire, nell’ambito di un lavoro comune, l’espressione collettiva di musicisti di talento; organizzare programmi d’ascolto per i musicisti più giovani; procurare lavoro ai musicisti che se lo meritano; partecipare finanziariamente a progetti d’aiuto; rivalutare l’immagine pubblica del musicista creativo; favorire lo stabilirsi di rapporti equi e rispettosi tra gli artisti creativi e i responsabili del commercio musicale (agenti, managers, promotori, fabbricanti di strumenti); rivalutare la tradizione culturale dei musicisti che, in passato, è stata ampiamente svalutata…».

Ambizioni e collaborazioni

Nella sua attività l’A.A.C.M. favorirà l’incontro e lo scambio di informazioni e collaborazioni tra i musicisti più avanzati e aperti dell’area di Chicago. In quell’ambito si formeranno gruppi come l’Afro-Arts Ensemble, l’Experimental Band, l’Artistic Heritage Ensemble e soprattutto il celeberrimo Art Ensemble of Chicago, il gruppo che forse meglio rappresenterà le ambizioni estetico-musicali dell’associazione.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".