Home C'era una volta Lonnie Liston Smith, il musicista funky che ha affascinato l’hip hop

Lonnie Liston Smith, il musicista funky che ha affascinato l’hip hop

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Il 28 dicembre 1940 a Richmond, in Virginia, nasce il pianista, tastierista e qualche volta cantante Lonnie Liston Smith.

Da Miles Davis ai Cosmic Echoes

Il suo nome completo è Lonnie Liston Smith jr per distinguerlo dal padre Lonnie Liston Smith sr. cantante nel gruppo spiritual The Harmonizing Four. Anche i suoi due fratelli Ray e Donald sono musicisti. Lonnie inizia a suonare la tromba nelle orchestre scolastiche, passando poi al tuba e infine al piano nell’orchestra del Morgan State College dove si diploma nel 1961. In seguito suona nella Royal Stage Band e come accompagnatore di Ethel Ennis. Trasferitosi a New York suona con Betty Carter, Max Roach, Roland Kirk, Art Blakey e Joe Williams prima di raggiungere la notorietà come pianista del gruppo di Pharoah Sanders e Leon Thomas e quindi di quello di Gato Barbieri. Tra il 1973 e il 1974 fa parte del gruppo di Miles Davis. In parallelo con questo impegno nel 1973 inizia a incidere con The Cosmic Echoes, un gruppo di funky jazz costruito a sua immagine e somiglianza nel quale si esibisce anche come cantante.

Il ritorno sulle scene

Negli anni Novanta il movimento hip-hop emergente si interessa ai primi lavori di Smith, in particolare il rapper Guru che mescola l’hip-hop con il jazz in modo innovativo. Lui però, nonostante le apparizioni in numerose compilation e i campionamenti da parte di un numero crescente di musicisti più giovani che scoprono la sua produzione, riduce al minimo la sua attività. Solo nel 1998 inizia a darsi da fare con maggior continuità sia in sala di registrazione che dal vivo. Grande entusiasmo suscita la sua apparizione al Glastonbury Festival nel giugno 2009. Nel 2023 ha pubblicato JID017, il suo primo disco nuovo dopo venticinque anni.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".