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One mind one vote

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Il 20 febbraio 2004 negli Stati Uniti parte la campagna “One mind one vote”, una mente un voto, indirizzata prevalentemente alle giovani generazioni.

Due milioni di giovani

“One mind, un vote” è una iniziativa che vede la mobilitazione di vari esponenti della black music per convincere i giovani coloured, in particolare afro e ispanoamericani, a registrarsi e a votare nelle Elezioni Presidenziali che si svolgeranno nel mese di novembre. Negli Stati Uniti, infatti, la registrazione al voto è obbligatoria per poter esercitare il diritto di recarsi alle urne. I promotori della campagna, l’impresario Russell Simmons e i rappers LL Cool J, Run dei Run-DMC e Jadakiss, si sono dati l’ambizioso obiettivo di convincere almeno due milioni di giovani a non disertare le urne.

Non lasciare ad altri il tuo futuro

Al loro fianco si muove anche un programma radiofonico condotto da Doug Banks che intende promuovere un lungo tour di spettacoli nelle periferie delle città più importanti degli States. L’iniziativa, pur non essendo legata direttamente alla campagna elettorale di alcun candidato specifico, non riscuote molte simpatie negli ambienti conservatori, visto che né Bush né la guerra in Iraq sembrano riscuotere tanti consensi tra i ragazzi dei ghetti. Polemiche a parte i promotori della campagna sostengono che la loro è una battaglia di civiltà e che i giovani non possono più permettersi di «lasciare che altri decidano il loro futuro senza fare niente».

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".