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Applausi per i Camaleonti

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Il 4 gennaio 1969 la ruvida voce di Livio Macchia in Applausi porta i Camaleonti per la seconda volta nella loro carriera al vertice della classifica dei singoli più venduti in Italia. Dopo la zuccherosa L’ora dell’amore, un’ammorbidita versione italiana di Homburg dei Procol Harum, il brano sembra segnare una battuta d’arresto nella progressiva commercializzazione di quello che era stato uno dei gruppi culto della scena rock milanese.

Un brano particolare

Applausi è un brano particolare. Pur orientato a un pop senza pretese ripropone alcune delle sonorità tipiche del garage beat, anche grazie alla voce di Macchia, più energica e nera dei gorgheggi di Tonino Cripezzi. Per qualche tempo i vecchi fans tornano a guardare con interesse il gruppo formato al Santa Tecla, il tempio del rock milanese degli anni Cinquanta e Sessanta dal cantante Riki Maiocchi dal bassista Gerry Manzoli, dal chitarrista Livio Macchia, dal tastierista Tonino Cripezzi e dal batterista e Paolo De Ceglie. Il nome con il quale si presentano per la prima volta al pubblico è Mods, poi diventano i Beatnicks e, infine, si stabilizzano con la denominazione definitiva di Camaleonti. Nei primi anni Sessanta sono tra i più attivi esponenti di quell’area alternativa che qualche anno più tardi verrà chiamata “garage beat”. I loro primi dischi sono ruvide cover di brani inglesi e statunitensi dalle sonorità essenziali e spesso registrate in presa diretta durante i concerti. Il loro primo successo è, nel 1965, Sha-la-la-la la, versione di un brano di Paul Clarence.

La svolta dopo l’addio di Riki Maiocchi

La svolta nella loro carriera avviene quando il cantante Riki Maiocchi se ne va deciso a continuare come solista con un gruppo straordinario di cui fa parte anche Ritchie Blackmore, il futuro chitarrista dei Deep Purple. L’uscita di scena di quello che, fino a quel momento, è stato il vero uomo immagine del gruppo finisce per modificarne radicalmente l’impostazione. La struttura della formazione a cinque viene mantenuta grazie all’arrivo del chitarrista Mario Lavezzi mentre il tastierista belloccio Tonino Cripezzi viene promosso a cantante. Ai cambiamenti di formazione corrisponde un sostanziale cambio della linea musicale. La caratteristica durezza dei suoni lascia il posto a un’atmosfera più rarefatta e ad arrangiamenti più curati e commerciali. Applausi sembra invertire la tendenza ma non sarà così. Già nel disco successivo i Camaleonti torneranno a strizzare l’occhio al mercato.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".