Home C'era una volta Beppe Recchia, un grande innovatore

Beppe Recchia, un grande innovatore

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L’8 giugno 2007 muore a Milano dopo una lunga malattia il regista televisivo Beppe Recchia, considerato uno dei grandi innovatori della televisione italiana.

Curioso sperimentatore

Nato a Piacenza il 21 maggio 1934 dopo essersi diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma viene assunto in RAI nel 1960. Curioso sperimentatore e amante della moderna comicità televisiva nel 1976 tiene a battesimo Roberto Benigni nel discusso programma “Onda libera”. Successivamente sceglie di prestare il suo contributo alla nascita dell’emittenza televisiva privata e commerciale debuttando su Telebiella e passando successivamente a TeleradioCity e poi a Telealtomilanese e Antenna 3.

Drive In

Nel 1984 viene assunto dalle reti Fininvest dove firma una lunga serie di successi a partire dalla leggendaria “Drive In” che inaugura un sodalizio con Antonio Ricci destinato a consolidarsi poi anche in varie edizioni di “Striscia la notizia”. Nel 2006 cura la regia di “Colorado Café live”. Per questa ragione il giorno dopo la sua morte viene diffusa una puntata in replica della stessa trasmissione a lui espressamente dedicata.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".